by MarioMusicum
Venerdì in tarda serata è morta la madre ultracentenaria del nostro amico ultrasettantenne F.; che ininterrottamente l’ha accudita per oltre un decennio dopo la morte del padre, vivendo stabilmente con lei pur avendo casa sua ed una sua propria vita indipendente. Confermando con il suo esempio che l’amore del figlio non è un’opzione e un dovere bensì un’attitudine filiale analoga alla stessa maternità. Per lei io ero il “Mario che mi chiama Mamma Iris” (ovviamente per me “mamma” nel senso di “mamma di F.”).
Due ore prima eravamo da lei, perché risvegliandosi dopo un apparente coma aveva chiesto di poter vedere o sentire al telefono i suoi tanti più giovani amici per salutarli. Era così lucida, quando l’abbiamo salutata, che non mi aspettavo che se ne andasse dopo poco più di un’ora … Quella notte mi sono svegliato e, nel pensarla con grande emozione, ho scritto questo per lei. Ma questo testo può valere per qualunque madre e per qualunque figlio che sentano la forza del legame che li unisce. Per questo lo pubblico.
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UN SALUTO A MAMMA IRIS
Cara ultima mia mamma, ti chiamai con il tuo fiore
senza essere il tuo figlio ma in rispetto del suo amore.
Il perché ancor mi chiedo di sì tanta vicinanza:
così affermo che di mamma non ne abbiamo mai abbastanza.
E, cogliendo in te la mia, nel riflesso dei tuoi vezzi
ritrovavo in poesia i ricordi a me avvezzi.
Dalla nascita alla morte siamo immagini di vita
che riflettono una sorte che crediamo sia infinita.
Chi ci genera è mistero di bellezza e di bontà
ma sei tu che rappresenti quella grande verità:
con Dio Padre c’è una Madre che ci imprime il suo sorriso
ed è quello che ci mostra dove regna il Paradiso.
Dal tuo grembo sorgevamo con un pianto misto a un riso,
che poi in vita suggelliamo nel legame col tuo viso.
Così fissi nel ricordo di quel viso noi restiamo
chè la Madre è pur colei da cui tutti proveniamo.
Ieri tu ci hai convocati e ormai certa del momento
con affetto salutati ci hai servito un bel tormento.
Se “morire è un po’ partire” svela un detto antico e saggio,
Mamma Iris nel tuo sfiorire tu sei andata avanti maggio.
(10 Aprile 2021)