Presso culture tribali arcaiche lontanissime dalla nostra, che le disprezzerebbe banalizzandole in quanto “pagane”, erano in uso veri e propri rituali riferiti al cibo animale: indirizzati ad esorcizzare gli spiriti che nelle vittime sacrificate (appunto: gli animali in quanto esseri viventi) nel cibarsene avrebbero potuto scatenarsi contro chi appunto li mangiava.
Piuttosto che deridere quelle usanze, cui corrispondevano anche divinità rappresentate con sembianze animali, dovremmo capire la profondità che le sottende, nel sentire tanto l’uomo che l’animale partecipi comuni della stessa esistenza …
E ciò proprio nella necessità del rito quotidiano della alimentazione.
Rito necessario appunto e non il “capriccio” bulimico o anoressico della patologizzante modernità alimentare, industrializzata e capitalisticamente orientata e schiavizzata…
(30 aprile 2021)