by Mario Musumeci
Corrispondendo a varie richieste d’informazione circa i programmi di studio degli appena istituiti licei musicali eccone di seguito la stesura definitiva, per come compiutamente inquadrata all’interno delle Indicazioni nazionali.
I programmi sono pertanto presentati all’interno del documento del relativo compiuto percorso liceale che comprende la nota introduttiva, il profilo generale, il profilo specifico del percorso, il quadro orario e le indicazioni per ciascuna disciplina.
per quanto riguarda la materia ” Teoria, Analisi e Composizione” a mio avviso non sarà facile reclutare degli insegnanti in grado di svolgere il programma ministeriale in quanto è una esperienza didatttica che nelle nostre scuole, al momento, non ha avuto molte esperienze.
Auguro a questi futuri insegnanti di dare il massimo come sempre perchè si tratta veramente di una rivoluzione copernicana.
Sono d’accordo con lei. Ma contestualmente le osservo che:
1. Chi ha elaborato questi programmi non può che costituire un riferimento diretto/indiretto per individui concreti che appunto, da insegnanti, hanno sperimentato in proposito.
2. La domanda più pertinente sarebbe allora: cosa si aspetta negli ambienti ministeriali ad impegnare questo personale di alta qualificazione per formare in servizio le nuove categorie di docenti?
3. O dovremmo una volta per tutte considerare la nostra attuale una burocrazia inefficiente e parassitaria, buona solo ad avviare programmazioni di alto livello ma poi inattuabili se non nel lungo/lunghissimo periodo?
4. E allora non costituiscono una positiva novità delle programmazioni disciplinari che guardano al futuro, ridisegnandolo tenendo conto del lavoro di chi è più cresciuto professionalmente, auspicando che il buon esempio faccia da modello per la categoria?
5. Ammettendo che gli insegnanti migliori siano da imitare e non da sottoporre a scherno e vilipendio (… “poveri illusi!”) perchè non vedere proprio in loro i futuri leader della scuola piuttosto che accontentarsi dei politicanti di turno, prontissimi solo per il gusto del comando (e spesso da insegnanti falliti) a fare i dirigenti o i burocrati inefficienti che ci riportano al punto 2., di cui sopra?
6. Ogni contesto sociale ha la scuola che si merita, ma ogni insegnante meritevole non è in grado di potersi scegliere il contesto sociale da cui sentirsi al meglio meritato. E allora, da una parte e dall’altra, bisognerà accontentarsi. Pazienza.